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Intervista a Claudio Giglioni, responsabile di cantina di Principe Corsini

Intervista a Claudio Giglioni, responsabile di cantina di Principe Corsini

Il controllo lungo la filiera di produzione del vino

Claudio Giglioni è il responsabile di cantina dell’azienda Principe Corsini. Il suo lavoro rappresenta il cuore del processo produttivo e consiste nel controllo di tutte le operazioni di trasformazione dell’uva nel prodotto finito: il vino.

Claudio è inoltre responsabile del corretto coordinamento dell’intera filiera, dalla pigiatura all’imbottigliamento e alla conservazione del vino, per garantirne la massima qualità e sicurezza. Gli abbiamo fatto alcune domande sulla sua attività. Scoprite cosa ci ha risposto.

Qual è stato il tuo primo approccio con l’azienda Principe Corsini?

“Devo ammettere che sono arrivato un po’ tardi ad occuparmi di vino, perché prima ho studiato ingegneria. Durante il servizio militare ho conosciuto uno dei miei più grandi amici, che a quel tempo stava studiando enologia. Mi sono incuriosito e ho scoperto che a Firenze c’era effettivamente un corso di enologia. Così mi sono lanciato in quest’avventura.

A Le Corti ci sono finito per caso, lavorando per un’altra cantina del Chianti Classico durante una vendemmia. Il consulente esterno di questa cantina mi ha presentato Duccio Corsini e poco dopo sono venuto a lavorare qui. È stato uno dei miei primi impieghi, dopo aver fatto quattro o cinque vendemmie, alcune anche all’estero”.

Come hai adattato la tua formazione al metodo di lavoro e alla storicità di questa cantina?

“È stato un processo faticoso, ma oggi posso ritenermi contento e soddisfatto. Mi sono ritrovato a lavorare a Le Corti con una formazione prettamente tecnologica, acquisita con il corso di enologia. Qui, però, sono rimasto colpito nello scoprire un ambiente rimasto intatto per più di 300 anni, dove la struttura fondamentale della cantina è rimasta immutata.

Naturalmente, in una realtà del genere, tutte le pratiche di cantina devono essere modificate e adattate agli spazi disponibili. È uno svantaggio per certi aspetti, ma è anche un enorme vantaggio. La storicità del luogo e la tradizione della viticoltura, tramandata vendemmia dopo vendemmia, sono ricchezze inestimabili che caratterizzano il prodotto finale, rendendolo unico e riconoscibile”.

Quanto è importante l’approccio ecologico e biologico/biodinamico nel contesto agricolo?

“È indubbiamente molto importante. Tutta la nostra produzione ha seguito una conversione al biologico dal 2015 e produciamo già due vini biodinamici, Fico e Per Filo. Noi crediamo che questo sarà il futuro del mondo del vino. Da un punto di vista tecnico e quantitativo, la produzione di vino è cresciuta in modo globale e in tutta la Toscana.

Il salto di qualità in più che si può ancora fare, consiste nell’aumentare il grado di sensibilità ecologica e implementare tecniche produttive rispettose per l’ambiente. È un valore che sicuramente si ripercuoterà sulla percezione di qualità dei prodotti e sulle capacità della generazioni future di produrre eccellenze senza gravare sul territorio.

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L’azienda vitivinicola Principe Corsini produce vino ed olio a regime biologico e vegan nelle tenute di Villa Le Corti e La Marsiliana.

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